Il Governo estende l’obbligo di assicurazione RC anche alle e-bike?

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Nel Consiglio dei Ministri di ieri sera il Governo ha deciso di estendere l’obbligo di assicurazione RC anche alle e-bike, non solo ai monopattini.

Una decisione portata avanti dal ministro D’Urso, che si è fatto scudo di una direttiva UE che però non prevede il realtà alcun obbligo, lasciando invece ai singoli Stati membri piena autonomia nel decidere se estendere o meno l’obbligo assicurativo.

Salvini lo aveva detto, poi se lo era rimangiato, poi ridetto, poi smentito se stesso e così via.

La cosa che più sconcerta è vedere come il Governo giustifichi questo obbligo col numero di vittime tra i ciclisti.

Che sono appunto le vittime, non i carnefici. Se sono assicurato non è che l’auto non mi investe.

Inoltre l’obbligo di copertura assicurativa viene esteso ai veicoli a prescindere dal terreno su cui vengono utilizzati, dal fatto che siano fermi o in movimento e dalla loro circolazione in zone il cui l’accesso è soggetto a restrizioni.

Quindi, per fare un esempio, anche se la e-bike o il monopattino lo uso per spostarmi all’interno di un mio terreno privato e basta, determinando una sperequazione coi veicoli a motore.

Inutile ripetere che questo provvedimento sarà un colpo durissimo al mercato delle e-bike, alla mobilità sostenibile e soprattutto per le famiglie.

Toccherà al Parlamento decidere, per fortuna siamo ancora una Repubblica parlamentare.

Parlamento che ora andrà in vacanza, quindi immagino tutto si sposterà a settembre e credo che nel frattempo le associazioni di categoria faranno sentire la loro voce.

In giornata immagino arriveranno commenti e reazioni, il Consiglio dei Ministri si è concluso ieri in tarda serata, siamo all’inizio di un fine settimana vacanziero, ma comunque resterò sul pezzo.

Aggiungo a un paio d’ore dalla pubblicazione.

L’agenzia che ho avuto stamattina, battuta a mezzanotte ma io dormivo, faceva esplicito riferimento alle e-bike. Ora altra agenzia parla solo di veicoli elettrici leggeri, quindi o non sanno le agenzie cosa hanno detto o non sanno i ministri di cosa parlano.

Specifico anche che alcune testate prestigiose parlano di “di recepimento della direttiva Ue 2021/2118”. Che è sbagliato, perché come detto all’inizio la UE ha dato mano libera ai singoli Stati membri. Pilatescamente forse, ma non c’è obbligo. Chi lo introduce lo fa di propria volontà. Non addossiamo le responsabilità ad altri. Se questo sfacelo passerà, i responsabili sono tutti patrioti.

Io continuo a tenere sotto osservazione, però dalla spiaggia perché pure io, ‘nsomma, diciamolo, un poco mi sto rompendo le bal…

Buone pedalate

COMMENTS

  • <cite class="fn">Luca</cite>

    Non serve un genio per capire la mentalità di questo governo rispetto all’economia green. Questo è l’ennesimo provvedimento che va incontro a un certo tipo di elettorato, evidentemente soddisfatto di sapere che in futuro meno biciclette intralceranno la loro corsa al parcheggio.

  • <cite class="fn">fenix</cite>

    favoriscono assicurazioni e banche ed i loro conti crescono. è sempre stato cosi o pagano gli imprenditori o pagano i cittadini lo stato vegeta e i poteri lucrano

  • <cite class="fn">Michele</cite>

    Da parte mia trovo il provvedimento sensato e coerente con una società complessa e costosa. In effetti, la copertura finanziaria dei danni tutela sia gli autori che, soprattutto, le vittime di questi ultimi. So che mi tirerò addosso un sacco di invettive specificando che qui dove vivo, in Svizzera, la copertura della responsabilità civile è da sempre estesa anche alle biciclette. Per ciò che mi riguarda, mi sento più tranquillo se so di essere coperto per dei danni che, involontariamente, provoco ad altri. E, d’altra parte, il premio annuo di una tale assicurazione (come tutte le assicurazioni) è commisurato al conto globale dei risarcimenti incorsi nell’arco di un anno. Se ci sono pochi danni l’assicurazione costerà meno. Inoltre, secondo me con una e-bike il rischio di incidenti con danni a terzi è sensibilmente più elevato che con le biciclette senza motore, sia perché il mezzo è meno controllabile, sia perché gli utilizzatori sovente sono inesperti o sono degli anziani con i riflessi meno reattivi di ciclisti più collaudati. Naturalmente, se il problema è visto solo dal punto di vista dei costi per l’utente, una spesa supplementare potrebbe scoraggiare qualcuno dal convertirsi alle due ruote. Ma, in fondo, è spostare il problema solo più in là quando si accumuleranno i danni provocati dalle biciclette che non saranno stati regolarmente liquidati. A quel punto, sarà ancor più facile farci tirare addosso le recriminazioni degli intolleranti, vittime o no dei danneggiamenti.

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